Affrontare una spiaggia è sempre difficile, capirla non è da tutti, però ci sono metodi per poter affrontare una spiaggia bassa e una spiaggia alta coi giusti assetti da pesca.
Nei nostri mari, in particolar modo in tantissime spiagge mediterranee, abbiamo la possibilità di poter trovare spiagge più o meno per tutti i gusti. Sappiamo che le spiagge sono sempre meno ricche di pesci, il mare a poco a poco viene svuotato, ma ovviamente affrontare lo spot col giusto assetto può aiutare a non fare un brutto cappotto.
Prima di tutto bisogna dire che le spiagge non sono tutte uguali ed ovviamente gli assetti e le montature cambiano in base al mare che andiamo ad affrontare.
Possiamo trovare diverse situazioni:
- Spiaggia bassa – Mare mosso
- Spiaggia bassa – Mare calmo
- Spiaggia Alta – Mare calmo
- Spiaggia Alta – Mare mosso
A queste spiagge bisogna andare ad accostare diverse tipologie di pesca:
- Pesca a fondo
- Pesca a galla
- Pesca a mezzacqua
- Pesca d’attesa con esche grosse
- Pesca di velocità
Insomma di certo se andiamo ad utilizzare l’accoppiamento sbagliato, possiamo di certo andare a fare un buco nell’acqua, ed ovviamente noi vogliamo affrontare la giusta spiaggia col giusto assetto e con le giuste montature.
Iniziamoci parlando delle spiaggie basse con mare mosso:
L’affrontare spiagge basse con mare mosso richiede una configurazione specifica dell’attrezzatura. Braccioli di lunghezza variabile tra 40 e 80 cm (in base all’intensità del moto ondoso) e di diametro adeguato sono fondamentali. L’utilizzo di braccioli eccessivamente lunghi in condizioni di mare agitato comporta un elevato rischio di grovigli, rendendo inefficace l’azione di pesca. Si consiglia di concentrarsi su zone della spiaggia caratterizzate da fondali leggermente più profondi (le classiche buche o canali).
La scelta del diametro del bracciolo dipende dalle condizioni del mare e dalla taglia delle prede target. In caso di grovigli persistenti, si suggerisce di ridurre la lunghezza del bracciolo piuttosto che aumentare eccessivamente il diametro. Tuttavia, per la cattura di esemplari di grandi dimensioni, l’utilizzo di braccioli con diametri superiori (fino a 0,50 mm) può essere necessario.
NB: Quindi è importante quando si affronta una pescata a mare mosso di esser preparati con braccioli di tutti i diametri, in maniera tale da poter cambiare il diametro in base alla tenuta.
La scelta degli ami e di quanti metterne dipende dalla tenuta, se ovviamente volete pescare a tre ami e vi restano in pesca, ben venga, ma se trovate grovigli è normale che bisogna togliere i braccioli che più vi si aggrovigliano, come ad esempio l’amo pescatore o l’amo superiore.
Arriviamo alla montatura:
Affrontare una spiaggia bassa con mare mosso richiede ovviamente braccioli corti, quindi come montatura oserei dire che potete andare sul sicuro utilizzando la classica 3×50, ovvero 3 snodi da 50 centimetri, questa può alternarsi a una 3×70, se ovviamente il mare vi permette di poter allungare i braccioli di 20 centimetri.
Continuiamo parlando della spiaggia bassa con mare calmo:
In assenza di moto ondoso significativo, è possibile impiegare finali più lunghi e di diametro ridotto. Per queste condizioni, prediligo una montatura 3×120. Questa montatura, di lunghezza pari a 2,50 mt, permette di sfruttare al meglio le potenzialità dei finali sottili in termini di sensibilità e naturalezza, ovviamente potete alternala con un 3×100, così da poter fare lanci più lunghi qualora il pesce sotto i 100 mt non vi si presentasse.
Ovviamente per i diametri bisogna sempre tener conto dove si lancia l’esca, se ovviamente il nostro lancio non è tanto forte, possiamo fare una montatura 3×120 con diametro dello 0,30 o 0,35 di trave e 0,12 o 0,14 di braccioli.
Se invece dobbiamo utilizzare un 3×100 e dobbiamo lanciare più distante, ovviamente i diametri del trave salgono sopra lo 0,45 ed ovviamente il bracciolo aumenta di conseguenza con diametri oltre lo 0,14.
ATTENZIONE: Ovviamente non stiamo specificando che in base al periodo, in base alle condizioni, queste montature le potete sfruttare per la cattura di pesci a fondo o a galla, ovviamente si capisce che se utilzziamo tre snodi, il bracciolo di sopra lo potete utilizzare per pescare a galla, quindi se a fondo non prendete nulla e a galla fate delle catture, ovviamente potete impiegare gli altri 2 snodi anch’essi a galla. Viceversa se si pesca solo a fondo e non a galla, il bracciolo di sopra che impiegate per la cattura dei pesci di galla lo utilizzate per pescare a fondo.
Parliamo ora delle spiagge profonde a mare mosso:
Le spiagge profonde presentano una maggiore stabilità delle condizioni di pesca in presenza di moto ondoso. Ciò è dovuto al fatto che la profondità dell’acqua attenua l’impatto delle onde sul fondale, riducendo significativamente la turbolenza superficiale. Di conseguenza, in condizioni di vento moderato, una spiaggia profonda consente di mantenere l’attrezzatura in pesca più a lungo rispetto a una spiaggia bassa, che risulta maggiormente soggetta a variazioni morfologiche indotte dal moto ondoso. Tuttavia, in caso di eventi meteo estremi, anche le spiagge profonde possono essere interessate da fenomeni di erosione e trasporto sedimentario, rendendo necessario spostarsi in zone più riparate.
Parliamo delle montature consigliate:
Anche qui abbiamo varie scelte, la classica 3×50 la mettiamo sempre, ed ovviamente se il moto ondoso non ci intacca, possiamo anche utilizzare degli snodi più lunghi, come ad esempio una 2×150 o una 3×100.
Ovviamente bisogna fare delle prove per capire cosa rimane in pesca e con che diametri, perché sappiamo benissimo che in base alla corrente un bracciolo più o meno lungo può fare la differenza.
Concludiamo parlando della spiaggia pronfoda a mare calmo:
Sembra facile, ma vi possiamo assicurare che una spiaggia profonda a mare calmo è molto difficile da leggere, piuttosto che una spiaggia bassa, questo perché non vi si vede bene i cambi di colore del mare e di conseguenza non riusciamo a capire dove poter lanciare le nostre esche. Cosa fare in questi casi?
Di certo la soluzione è quella di pescare canna in mano, alternando diverse montature, prima per capire che tipo di fondale abbiamo e se riusciamo a trovare dei piccoli dislivelli dove poter lasciare le nostre esche.
Poi ovviamente bisogna capire quale montatura lasciare in quel dislivello, ed allora viene in soccorso un accessorio utilissimo per non perder quel dislivello, ovvero il multicolor, filo che ci permette di capire in base al colore che abbiamo nella bobina a che distanza siamo.
>>> NE ABBIAMO PARLATO IN QUESTO ARTICOLO <<<
In queste situazioni non sappiamo onestamente che montatura consigliare, il nostro consiglio è quello di alternare le montature come ad esempio il 3×50 – 3×70 – 3×100 e 3×120, per capire se nelle medio o corte distanze vi è presenza di pesce, se invece non trovate soluzioni in media o corta distanza, affrontate la pesca a lunga distanza con un 3×50 o 3×100 o 2×150.
Conclusione:
La pesca come potete vedere vi potrebbe metter in difficoltà, ad ogni modo è molto bello affrontare spiagge complicate in situazioni diverse, con montature diverse, in maniera tale da poter risolvere le situazioni più complicate.
Non demordete se fate cappotto, la pesca è bella anche perché non si smette mai d’imparare e le batoste aiutano a capire i nostri errori.
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