Il sarago è senza dubbio uno dei pesci più ambìti dai surfcaster. La sua combattività e la sua prelibatezza lo rendono una preda sfuggente ma estremamente gratificante. In questo articolo esploreremo le tecniche, le esche e i luoghi più adatti per insidiare questo nobile sparide.
Perché il sarago?
Il sarago è un pesce dalla carne bianca e soda, molto apprezzato in cucina. Ma oltre al gusto, offre anche un’esperienza di pesca emozionante. La sua astuzia e la sua capacità di individuare l’esca lo rendono un avversario all’altezza. Inoltre, è presente in molte zone costiere, rendendolo accessibile a molti pescatori.
Quante tipologie di sarago ci sono e come riconoscerli:
I saraghi sono diffusi in tutti i mari temperati e tropicali del mondo e nel Mediterraneo ne troviamo ben cinque specie:
1) Sarago maggiore o reale (Diplodus sargus): È il più grande e diffuso dei saraghi. Si riconosce per la macchia nera sul peduncolo caudale e per le strisce verticali più scure sui fianchi.
2) Sarago pizzuto o puntazzo (Diplodus puntazzo): Ha un profilo più allungato e un muso appuntito. La livrea è generalmente argentea con riflessi dorati.
3) Sarago fasciato (Diplodus vulgaris): Si distingue per le cinque strisce verticali scure sui fianchi, più marcate rispetto al sarago maggiore.
4) Sarago sparaglione o sparlotto (Diplodus annularis): Ha una livrea più uniforme e una macchia nera circolare dietro l’occhio.
5) Sarago faraone (Diplodus sargoides): È la specie più rara e pregiata. Ha una livrea giallastra con macchie blu e una striscia nera verticale.
Come distinguere le diverse specie?
Distinguere le varie specie di sarago può sembrare complicato, soprattutto per i meno esperti. Alcuni elementi chiave possono aiutarti:
- Forma del corpo: Ognuna delle cinque specie ha una forma del corpo leggermente diversa, dal più allungato sarago pizzuto al più compatto sarago maggiore.
- Colorazione: La livrea è un altro elemento distintivo. Le strisce verticali, la presenza di macchie e la colorazione generale possono variare a seconda della specie.
- Dimensioni: Il sarago maggiore è generalmente il più grande, mentre lo sparaglione è il più piccolo.
Le tecniche di pesca
La tecnica più utilizzata per insidiare il sarago è il surfcasting. Questa disciplina permette di lanciare l’esca a grande distanza, raggiungendo zone più profonde e meno battute.
- Il lancio: La precisione e la distanza del lancio sono fondamentali. Un buon mulinello e una canna performante sono essenziali per raggiungere le zone frequentate dai saraghi.
- Il recupero: Il recupero dell’esca deve essere lento e costante, imitando il movimento naturale di un piccolo pesce in difficoltà.
- La scelta del momento: Le ore migliori per pescare il sarago sono quelle crepuscolari e notturne. Durante il giorno, invece, è preferibile pescare in presenza di mare mosso.
Le esche più apprezzate
La scelta dell’esca è cruciale per il successo della pesca. Tra le esche più utilizzate troviamo:
- Il koreano: Si può definire l’esca meno selettiva ma più comune per catturare ogni specie, ed ovviamente anche il sarago apprezza.
- Il bibi: L’esca per eccellenza per il sarago. Ne esistono diverse varietà, ma il bibi veneziano è particolarmente apprezzato.
- L’americano: Un verme marino molto efficace, soprattutto in presenza di corrente.
- La sarda: La sarda a filetti o a listarelle è un’esca molto versatile, adatta a diverse situazioni.
- Il calamaro: I tentacoli di calamaro sono un’ottima esca, soprattutto per i saraghi di taglia maggiore.
Le montature
Le montature più utilizzate per il sarago sono:
- Il pater noster: Una montatura classica e molto efficace, composta da un piombo, uno o più braccioli e un amo.
- Il long arm: Una montatura con un bracciolo molto lungo, ideale per pescare in acque profonde.
Condizioni ideali
Le spiagge sabbiose sono ideali per il surfcasting, soprattutto durante le mareggiate, difficilmente il sarago viene catturato in condizioni di mare calmo o troppo pulito, infatti quest’ultimo predilige condizioni di mare abbastanza allegro, con qualche presenza di alghe, così da potersi avvicinare alla costa ed andare a mangiare i microorganismi che si trovano sotto la sabbia (smossa dalla mareggiata), permettendo anche al pescatore di averlo a portata di tiro e catturare esemplari anche di bella pezzatura.
Conclusione
La pesca del sarago è un’attività affascinante e gratificante. Con la giusta attrezzatura, le esche adatte e un po’ di pazienza, potrai vivere emozioni uniche. Ricorda sempre di rispettare l’ambiente e di rilasciare in mare i pesci più piccoli.
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